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Nota sull’analisi del rischio

E’ stata emessa la guida UNI ISO/TR 14121-2:2013 (giugno) che sostituisce la guida del luglio 2010 con lo stesso numero e titolo.  Le pubblicazioni UNI, ISO, EN con la sigla TR (Technical Report/Relazione tecnica) non sono norme ma sono guide molto utili da utilizzare.

Il titolo della guida è: “Sicurezza del macchinario – Valutazione del rischio – Parte 2: Guida pratica ed esempi di metodi”.

La guida fa riferimento diretto alla norma di tipo A: EN ISO 12100:2010 Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali; principi generali di progettazione. Valutazione e riduzione del rischio. (Norma armonizzata con la Direttiva Macchine).

Le norme di tipo A sono norme generali orizzontali relative a requisiti di sicurezza che contengono concetti fondamentali, principi base di progettazione e aspetti generali di sicurezza applicabili a tutte le macchine.

Per una determinata macchina, l'analisi del rischio consiste in una attività di valutazione tesa ad individuare tutti i pericoli presenti nella macchina in ogni sua fase operativa con lo scopo di eliminare o ridurre, per via progettuale, tutti i rischi che possono derivare all'operatore o al manutentore.

In generale, con riferimento alla normaEN ISO 12100:2010 sulla valutazione del rischio, tale valutazione prevede tipicamente le seguenti azioni:

a)      Strategia per la valutazione del rischio e la riduzione del rischio;

b)      Valutazione del rischio;

c)      Riduzione del rischio;

d)     Documentazione della valutazione del rischio e della riduzione del rischio.

Tenendo conto della normaarmonizzataEN ISO 12100:2010, la guida UNI ISO/TR 14121-2:2013 descrive i seguenti provvedimenti:

1)      Preparazione per la valutazione del rischio;

2)      Processo di valutazione del rischio;

3)      Strumenti per la stima del rischio;

4)      Valutazione del rischio;

5)      Riduzione del rischio;

6)      Iterazione della valutazione del rischio;

7)      Documentazione della valutazione del rischio.

Nella guida è presente un'Appendice (Appendice A) con esempi di applicazione del processo di valutazione e riduzione del rischio.

E' importante tenere conto che nella descrizione di posizione 3) (più sopra citata) della guida UNI ISO/TR 14121-2:2013 (analogamente alla guida del 2010) è presente un grafico del rischio molto utile e importante per la stima del rischio che tiene conto della gravità del rischio (lieve o grave), dell'esposizione dell'operatore al rischio, della probabilità che si verifichi l'evento pericoloso e dell'evitabilità al rischio.  Il risultato dell'analisi effettuata con tale grafico dà luogo al valore "Indice del rischio" da 1 (molto lieve) a 6 (grave, frequente e non possibile da evitare).

Occorre notare che la guida UNI ISO/TR 14121-2:2013 è più breve della guida del luglio 2010, sostituita ed avente lo stesso numero.

Riteniamo che questa variante sia opportuna perché limita la descrizione agli elementi essenziali del processo di analisi e rende più facile il lavoro del progettista senza, per altro, introdurre un'eventuale pericolosità del risultato.

Tenendo conto della norma e della guida citata, per tutti i pericoli presenti nella macchina occorre che il progettista svolga una analisi accurata dei rischi e, in base al valore dell'indice del rischio, per essi metta in atto adatte soluzioni in modo da eliminare o ridurre al minimo, per quanto possibile, i rischi che ne possono derivare.

L'attività di valutazione del rischio e di scelta delle misure da adottare risulta certamente facilitata quando sono disponibili e applicabili norme armonizzate di tipo B o quando esiste una norma armonizzata di prodotto di tipo C da utilizzare per l'analisi del rischio.

L'analisi degli elementi tecnici ed umani da cui dipende ogni fattore di rischio si rivela molto utile per la scelta delle misure di sicurezza; in particolare è importante considerare l'affidabilità delle funzioni di sicurezza (nonché dei componenti) dei sistemi di comando che le realizzano; in questo caso è importante utilizzare la norma armonizzata di tipo B EN ISO 13849-1:2008 sui sistemi di comando e di controllo che svolgono funzioni di sicurezza (come noto, la norma EN ISO 13849-1:2008 sostituisce la norma EN 954-1:1996).

Come segnalato, sulla base della valutazione del rischio, dei requisiti di sicurezza applicabili e del valore dell'indice del rischio calcolato, tramite soluzioni progettuali e costruttive è necessario procedere alla eliminazione o alla riduzione dei rischi.

I rischi dovuti alla non completa efficacia delle misure di sicurezza adottate e che non possono essere eliminati utilizzando le soluzioni consentite dallo stato dell'arte e della tecnica, sono denominati rischi residui e per essi è necessaria l'adozione di misure di protezione ausiliarie.

Il rischio residuo deve essere evidenziato sulla macchina e nella documentazione (Fascicolo Tecnico e Manuale delle istruzioni per l'uso) per informazione all'utilizzatore della macchina; in questo caso, l'utilizzatore dovrà intervenire con opportune misure di sicurezza ausiliarie (suggerite dal costruttore della macchina), atte a ridurre al minimo l'esposizione al rischio del lavoratore (ad esempio, tramite l'uso di dispositivi personali di protezione e/o l'applicazione di procedure di lavoro sicure).

E' importante segnalare che il progettista della macchina (e quindi il costruttore) è responsabile della scelta del rischio residuo segnalato e che in caso di contestazione deve poter dimostrare la correttezza della scelta effettuata.

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